Ti chiedono “come stai?” e tu rispondi “bene grazie” in automatico.
Ma tu te lo chiedi mai come stai davvero? Sai rispondere sinceramente oppure preferisci passare alla domanda successiva?
Capita anche a me a volte di rispondere in automatico, soprattutto se sono di fretta. Ma poi a casa, mi prendo due secondi e me lo chiedo di nuovo: “sto bene veramente?”
Spesso siamo portati a “dover” star bene, come se stare male non fosse concesso. Quasi come se lo “stare male” fosse visto come una debolezza, qualcosa da nascondere e occultare agli occhi altrui. Perché?
Stiamo solo posticipando le conseguenze di uno stile di vita che probabilmente non ci rende felici, e ancora meno ci fa stare bene nel nostro corpo.
Ovviamente non ho una ricetta magica da darti, però posso dirti che ho imparato che ci sono 3+1 REGOLE che secondo me fanno davvero la differenza tra fare il primo passo per stare bene e raccontarsela.
1️⃣ SOSPENDI IL GIUDIZIO
soprattutto su di te e anche sugli altri. Permettiti di sbagliare, di cambiare idea, di mettere in discussione tutto e poi tornare indietro. Non permettere a nessuno di dirti che non puoi, ma rispetta le scelte degli altri, anche se non le condividi.
2️⃣ METTITI IN ASCOLTO
prima di te e poi anche degli altri. Dove sei con la testa e il cuore ora? Come stanno i tuoi piedi ora? E il respiro è lento o veloce? Sei arrabbiata o triste? Hai fame o sonno? Ti sforzi o fluisci?
Se non sai ascoltarti tu per prima, non aspettarti che sapranno farlo meglio gli altri.
3️⃣ FIDATI DEL CORPO
Piuttosto che mentire, il corpo somatizza, cristallizza, reprime, gonfia, aumenta, tende, limita. Non fingere che non t’importi o non sia affar tuo. Questo corpo, così com’è ora è tuo di diritto da quando sei nata e ha bisogno che tu te ne prenda cura. Nessuno può farlo meglio di te.
4️⃣ PARLATI CON GENTILEZZA
Quando ti accompagno alla scoperta del perchè dei tuoi sintomi spesso hai un dialogo interno colmo di parole e pensieri poco amorevoli. Frasi come “non faccio abbastanza“; “non sono all’altezza“; “ciò che faccio non è importante“; “mi sento sbagliata” sono le più comuni.
Penserai che poco importa una persona cosa pensa di se stessa, l’importante è guarire dal sintomo che si ha e ritornare alla propria vita di prima.
Ed è proprio qui che la mente con le sue credenze distorte ci porta fuori strada!
Ci dimentichiamo che i nostri pensieri influenzano ENORMEMENTE il nostro corpo.
Se ogni mattina quando ti alzi la prima cosa che pensi è “oddio anche oggi devo andare in ufficio…“; oppure “non ce la faccio più con tutte queste responsabilità“; oppure “anche oggi mi vedo brutta“…puoi solo immaginare come sarà l’umore e soprattutto la tua vitalità fisica!
Ma non è finita qui!
Quel pensiero ripetitivo e ossessivo, è diventato un mantra per il tuo cervello, un pilota automatico che si attiva appena apriamo gli occhi, che scatena un’emozione negativa, debilitante, che dovrà essere regolarizzata dal nostro sistema nervoso e dal nostro corpo. Un processo nervoso e chimico di riequilibrio che, se attivato continuamente senza sosta, comincerà a non funzionerà più bene come prima.
Ecco che potrebbero scatenarsi improvvisi stati di ansia, di stanchezza, di insonnia, di apatia, di dolore diffuso.
Ecco perchè imparare ad ascoltarsi, attraverso un movimento fisico che ti renda consapevole di cosa si muove dentro di te è fondamentale. Puoi arrivare ad individuare quali schemi mentali e abitudini ti stanno pesando come macigni e non ti permettono più di vivere in armonia con te stessa.
– ESERCIZIO PRATICO –
Se ti sei ritrovata in questo auto-dialogo deleterio, voglio lasciarti un piccolo esercizio pratico. Puoi farlo alla sera, prima di prepararti per dormire.
Scrivi di getto su un foglio tutto ciò che ti passa per la testa. Non badare al tono, alle parole, l’importante è che lasci “scaricare la testa” in quel foglio.
Basteranno solo 5-10 minuti di tempo ogni giorno e presto ti accorgerai di quanto questo esercizio di alleggerisca la mente e riporti la serenità. Perché mentre scrivi stai osservando i tuoi pensieri dall’esterno e questo ti permette di lasciarli andare invece di tramutarli in stati d’animo negativi.
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