Tutto è capitato per caso, ma so che il caso non esiste.
Stavo leggendo un articolo sullo Shiatsu e l’autore del testo spiegava come questa tecnica orientale abbia a che fare con l’energia, il Qi (così chiamato dai giapponesi) e di come attraverso lo shiatsu sia possibile apportare benessere agli altri e a sè stessi ad un livello profondo. Questa è stata la molla che ha fatto scattare la curiosità e ovviamente la volontà di almeno provare da vicino cosa fosse.
Dopo un po’ di navigazione su internet, trovo un Open day di Shiatsu organizzato in provincia di Treviso e un corso base di 24 ore in partenza il mese successivo, sempre nella stessa scuola. Non mi sembrava vero.
“Tutto troppo facile” ho pensato.
Facile iniziare certo ma non sapevo a cosa realmente sarei andata incontro.
Quando durante il primo weekend di corso, ci spiegano che l’energia c’entra certo ma non è la prima tappa del percorso, sento una punta di delusione.
“Ma come? e quindi questo Qi quando potrò incontrarlo?” pensai.
Ebbene, non avevo ancora capito nulla. Solo ora ripensandoci, la mia mente voleva “tutto e subito“, mentre quello che avrei dovuto sperimentare riguardava inizialmente tecnica, ripetizione e soprattutto pazienza.
Perché prima di ricevere, avrei dovuto dare.
Incontrare il "Qi"
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