Ora è arrivato il momento di passare dalla teoria alla pratica.
Per prima cosa focalizziamo l’attenzione sulla tematica scelta (dolore fisico, paura, emozione intensa, ricordo, blocco del respiro, etc.) e ne valutiamo l’intensità su una scala da 0 a 10 (SUDS: Scala delle Unità Soggettive di Disturbo). La scala è individuale e serve a misurare l’intensità di una tematica prima e dopo l’applicazione di EFT. Perciò, ponendo 10 il massimo e 0 l’assenza di intensità, andremo a valutare l’attuale grado di disturbo generato dal campo pensiero selezionato.
Ad esempio, quanto fastidio mi dà il pensare al rumore che sta facendo il vicino di casa mentre passa l’aspirapolvere alle 7 di domenica mattina? Da 0 a 10, mettiamo 7; quanto disturbo mi da il dolore che provo nella zona dello stomaco? 9; etc.
In questa fase, è importante che io sia sintonizzato sulla tematica, quindi devo sforzarmi di visualizzarla, ricordarla, sentendola nel corpo attraverso i 5 sensi. Quando sono connesso alla tematica passo a stimolare i punti.
I punti di cui parlo si trovano lungo i 12 Meridiani energetici ordinari e sono punti riconosciuti nell’Agopuntura. Se non sapete cosa sono i Meridiani Energetici, vi consiglio di approfondire leggendo l’articolo: 12 Jing Mai
Sopracciglio: Vescica 2
Sotto l’occhio: Stomaco 1
Clavicola: Rene 27
Sotto l’ascella: Milza 21
Pollice: (lato esterno) Polmone 11
Medio: (centro) Ministro del Cuore 9
Anulare: (lato esterno) Triplice Riscaldatore 1
Punto Doloroso: zona compresa tra le clavicole ed i pettorali zona di Polmone
(Fonte: Atlante di Agopuntura – Hoepli Editore)
La scelta di preferire determinati punti di agopuntura segue un criterio di semplicità di memorizzazione e accesso per tutti. La posizione assunta durante l’attivazione è libera, così come il tempo di picchiettamento di ciascun punto.
Mentre stimolo il punto Karate o massaggio il punto Doloroso, mi ripeto mentalmente “Anche se (problematica individuata), mi amo e mi accetto completamente e profondamente / così come sono / mi voglio bene”.
Fondamentale è osservarsi mentre si pronunciano frasi e parole che “risuonano” o risultano non veritiere. Per esempio, se dico “mi accetto” e contemporaneamente mi viene da scuotere la testa, o mi sento falso, è evidente che dovrò lavorare su ciò che mi impedisce di accettarmi.
Posso allora aggiungere per esempio “Anche se non riesco ad accettarmi, e non ho nessuna intenzione di farlo perché ….., mi apro alla possibilità di amarmi e accettarmi lo stesso.” oppure “in qualche modo troverò la soluzione”.
A questo punto, in base a ciò che emerge (ricordi, immagini, voci, sensazioni, etc.) si prosegue con la Sequenza. Possiamo dire che EFT è un metodo “a strati”, si comincia da un tema e si segue tutto ciò che emerge.
Seguo il flusso di pensieri, immagini, sensazioni che emerge mentre continuo a stimolare i punti. Osservo ciò che accade in me, senza giudicare. Noto i segnali di cambiamento, normalmente sospiri, sbadigli, gorgoglii di pancia, brividi, variazioni della temperatura, umido attorno agli occhi, risa, pianto, formicolii, rilascio delle tensioni.
Ora che abbiamo capito come usarlo, vi sarete chiesti, perché dovrebbe funzionare? E perché su di me? Ecco perché il prossimo articolo sarà incentrato su questa tema.
Altri articoli:
⇒ EFT – Emotional Freedom Techniques
⇒ EFT – Perché funziona?