Immagina che ad un certo punto decidi di fermarti.
Prendi lo zaino che hai sulle spalle a lo appoggi a terra. Fai un sospiro profondo e bevi un po’ d’acqua.
Guardi questo zaino, logoro, in alcuni punti scucito. Mille ricordi affiorano alla mente, perchè ti accompagna da una vita intera.
All’inizio ti piaceva da matti, lo tenevi pulito e in ordine, lo riempivi con le cose più belle e a cui sei più affezionata.
Ora però che non si trova più sulle tue spalle, senti tutto il suo peso e la fatica di portarlo..eppure..
quante volte ti è servito, quante volte ti ha aiutato, quante volte ti ha ricordato il motivo del tuo viaggio.
Eppure…ci sono momenti come adesso, che vorresti solo svuotarlo di tutto e buttarlo via.
In Medicina Cinese la capacità di contenere, di compattare ma nello stesso tempo anche di valutare, di rilasciare e lasciar andare è propria di DaiMai, una linea energetica conosciuta anche come “meridiano cintura”.
DaiMai è il luogo dove si mette tutto ciò di cui si ha bisogno, che ci è utile, ma anche dove mettiamo tutto ciò che il corpo non riesce a eliminare, ciò che noi non vogliamo lasciar andare.
Ecco che la sensazione di frammentarietà, dell’alto che non parla con il basso, delle tensioni addominali e pelviche, del gonfiore alla pancia è simbolo del nostro trattenere, immagine corporea di una necessità non soddisfatta.
Il corpo ti sta chiedendo di prendere quello zaino, di aprirlo, di prendere tutto il suo contenuto e portarlo fuori.
Perchè tu possa osservare e VALUTARE ogni singolo oggetto e SCEGLIERE cosa tenere e cosa lasciar andare.
DaiMai si fa sentire così forte perchè ti chiede di “viaggiare con uno zaino leggero per poter andare lontano”
E tu come senti la tua pancia?
Cosa dice il tuo “zaino” di te e della tua vita?
LA RESA DEI CONTI
Ora che ti sei resa conto del peso del tuo zaino, decidi che è arrivato il momento di aprirlo, vedere cosa c’è dentro e valutare cosa dovrai lasciar giù perchè ti pesa troppo o non ti è più utile.
Grazie a DaiMai, dicevo che per aumentare la nostra capacità di “viaggiare leggeri” dobbiamo renderci conto di cosa davvero ci serve.
Questo processo mette in gioco moltissimo di noi.
Ogni passo che hai fatto con quello zaino e ogni cosa che hai deciso di tenere è un ricordo indelebile. Non c’è nulla a cui non sei affezionata e che vorresti portar con te per sempre.
Ma spesso è proprio il corpo che ti ricorda che è arrivato il momento.
Con sintomi specifici, con tensioni precise, con confusioni emotive che non ti spieghi.
E come saprai bene il corpo non mente mai, quindi vale la pena ascoltarlo e farci guidare dalla sua intelligenza.
E’ la resa dei conti. Soprattutto se sei una persona che regge tutto, si carica di molto e con disinvoltura ne fa il suo motto personale.
Ricorda che la tua capacità di donarti, di essere disponibile per gli altri, di assumerti incarichi e responsabilità merita di essere salvaguardata.
Perchè l’altra faccia della stessa medaglia è che hai superato il tuo limite, azzerato le tue energie, penserai che questo tuo dono sia in realtà una maledizione. Un maleficio che non ti consente di “dire no”, che ti esaurisce e ti colpevolizza.
Quando vedi sul tuo corpo e sulle tue spalle i segni dei pesi eccessivi, dei “no” non detti, vuol dire che è arrivato il momento di fermarti, raccogliere le tue energie per donarle a te stessa stavolta.
Non sarà facile, lo so, perchè ci sono passata anch’io.
Più un carico è emotivo e legato ad una persona che amiamo, più sarà lungo e difficile.
Il primo passo è RICONOSCERLO, dirselo.
Il secondo è prendere carta e penna e scrivere tutto ciò che pesa, senza giudizio, senza rimorsi.
Il terzo è lasciare che il tuo intuito, la tua intelligenza corporea ti dica cosa è giusto lasciar andare.
Fidati di te.