Mi capita a volte di dover descrivere alcuni cibi che ho assaggiato nella mia vita. Alcune persone non sanno neppure che esistono, oppure, per sentito dire o perchè vengono collegati a determinate scelte alimentari (veganismo, crudismo, ect) li rifiutano a priori.
Anch’io non sono immune da questa mentalità del “non mi interessa, quindi non mi piace“, ma negli anni ho cercato di aprirmi al nuovo con una mente meno rigida e impostata.
Penso che in realtà non sto perdendo nulla, mal che vada confermerò la mia opinione iniziale oppure avrò scoperto qualcosa di buono e pure sano per me.
Ma la difficoltà maggiore sta nello spiegare che sapore ha.
Per esempio la cicerchia: assomiglia un po’ al gusto del pisello, ma con la buccia della consistenza di una fava. Insomma come faccio a spiegartelo?
L’unico modo che ho per essere sicura che tu lo capisca,
è farti assaggiare un piatto di cicerchie.
A volte, quando descrivo lo Shiatsu, le persone mi rispondono dicendomi che riconoscono i benefici dello Shiatsu ma che la vita scorre veloce, che ci sono problemi, difficoltà , che ci si dimentica di sè, che non si ha tempo per fermarsi come si vorrebbe, che in qualche modo si tampona con altro.
Ma anche io ho problemi e sperimento difficoltà con gli altri, anch’io ho 24 ore di tempo che incastro tra il lavoro, lo sport, la famiglia, i miei hobby, e proprio per questo dico le cose che dico.
Le ho provate, ho sperimentato su di me e su altre persone e ho visto cosa può fare lo Shiatsu.
Ma non posso dirtelo e aspettarmi di convincerti, sarebbe come provare a spiegarti che sapore ha la cicerchia.
Non riuscirò, devi provarlo.
Posso farti leggere cosa ne pensa chi ha già provato lo Shiatsu con me.
Ma se non provi, se non assaggi, non capisci.
E quando assaggi, quando scopri che sapore ha una vita in cui diventi consapevole di chi sei e di cosa accade all’interno di te, anche solo per il tempo di un trattamento, allora puoi dirmi: “ora so cosa intendi, ora posso scegliere.”