Nel lavoro e nel tempo libero, mi capita spesso di incontrare e dialogare con donne diverse: sono donne in gamba, energiche, motivate, spesso con successi professionali e personali importanti, carriere invidiabili, eppure è come se mancasse loro qualcosa.
E’ davvero così strano desiderare qualcosa per una donna?
Sì, sembrerebbe di sì.
Perché siamo così abituate a farci carico degli altri che ci dimentichiamo chi siamo, cosa vogliamo. Forse non ce lo siamo mai chieste e di fronte ad una domanda del genere ecco l’imbarazzo: desideri, io? Perché mi fai questa domanda, perché mi metti in difficoltà?
“Sono brava, faccio sempre tutto bene, anche quello che non mi piace, faccio un lavoro perché si deve, e pazienza se non mi soddisfa: è lavoro.” si confida Martina.
Eh no, forse non dovrebbe essere SOLO lavoro e forse non la rappresenta.
Nelle vite di queste donne c’è molto altro, solo che viene scansato via come un pensiero disturbante, una mosca che infastidisce: cosa c’è che non va? Perchè hanno tutto ma si sentono incomplete, infelici?
“Mi dicono che sono “fortunata” ad avere questo e quello, ma io non mi sento affatto così!” mi dice Elena.
Forse perchè non ti sei mai ascoltata DAVVERO.
Forse ti sei costretta a fare scelte che non rispecchiano chi sei, ma fanno contenti altri. Può darsi tu sia una “brava ragazza” che ha portato avanti queste scelte senza batter ciglio, senza lamentarsi, senza nemmeno pensare che ci potesse essere un’altra strada.
Poi un giorno ti senti come se tutto ti si rivoltasse contro: il lavoro che fai ti snerva e ti esaurisce, le responsabilità che ti sei guadagnata e che ti stimolavano, ora ti pesano come macigni sulla schiena, gli uomini che incontri ti deludono puntualmente, il sogno che hai realizzato improvvisamente ti sta stretto.
Che cosa desideri? Perchè ti è così difficile chiedertelo?
Nessuno ti ha precluso la possibilità di desiderare, di sognare, anche se ciò che speri si avveri ti fa paura perchè è lontano mille miglia da chi sei ora.
Parlando con Elena e Martina, mi accorgo che abbiamo un sacco di idee limitanti riguardo a cosa ci rende felici sul serio, e questo rende il cammino molto più impervio.
Ci vergogniamo delle nostre debolezze, ci facciamo soffocare da esse, e teniamo dentro tutto il dolore perchè è questo ciò che ci hanno insegnato a fare, è ciò che vediamo fare alle altre donne, amiche, sorelle, mamme: tenere duro, essere obbedienti.
Non c’è spazio per i desideri, per i sogni,
per chiederci qual è il nostro posto nel mondo.
Quando qualcuno ce lo chiede, COSA VOGLIAMO PER NOI STESSE, non sappiamo rispondere: ce lo siamo dimenticate, o peggio, non l’abbiamo mai saputo.
A volte abbiamo lasciato che la risposta la desse qualcun’altro al posto nostro.
Oppure ci siamo adeguate a idee standardizzate, comode, che vanno bene per tutte.
Forse è il senso di responsabilità che schiaccia come un macigno, non vogliamo deludere chi ha riposto fiducia in noi, non vogliamo sembrare quelle ingrate, quelle “difficili”, che non apprezzano.
Non vogliamo accettare i nostri “lati ombra”
e così facendo la nostra parte creativa,
la nostra parte femminile rimane ingabbiata.
Siamo convinte che la nostra età, il nostro fisico, le nostre certezze non ci permettano di cambiare. Invece possiamo avere ancora sogni da realizzare, nuovi progetti su cui puntare e incanalare le nostre energie.
Non c’è alcun modello prestabilito a cui aspirare, anche se all’esterno di noi, ci sembra che ogni donna stia percorrendo lo stesso binario identico a tutte le altre.
Dentro ognuna di noi c’è l’energia creatrice della vita, ma non solo quella che colleghiamo alla gravidanza e all’educazione dei figli.
E’ quella dell’intuito, della forza, della comprensione.
Quella che per gli Antichi Cinesi è l’energia YIN, che arriva dalla Terra, dall’intimo. Un’energia capace di nutrire e ancorare, l’energia che chiama ad essere cedevoli, non rassegnate, ma consapevoli di poter lasciare andare.
E’ una voce che sussurra, parla poco, è come un eco.
C’è bisogno di silenzio e ascolto per capire cosa dice.
Un ascolto gentile, come quello che puoi ritrovare durante un trattamento shiatsu.
Attraverso il tuo corpo, le pressioni e il respiro profondo, puoi fare la tua domanda e lasciare che la risposta emerga da sè, senza forzature, senza aspettative.
Lasciare che il tuo corpo e la tua mente possano comunicare in armonia e che le tensioni, le preoccupazioni, gli schemi mentali lascino il posto alla consapevolezza di ciò che è davvero importante per te.