Quante volte l’incontro con un’altra persona
ha molto più a che fare con noi che con l’altro.
Questione di consapevolezza.
C’è un aspetto della nostra vita che a mio parere spesso viene rilegato a mera soddisfazione fisica oppure visto come un mezzo solo per procreare: la sessualità. Se ne parla in funzione di prestazioni, di disturbi, di frequenza, di appagamento, ma quasi nulla in collegamento alla nostra emotività.
Nella maggior parte dei casi siamo davvero poco consapevoli di quanto il nostro modo di vivere la sessualità sia lo specchio di come stiamo nella relazione con noi stessi e di quanto sia il luogo in cui convergono gioie e patimenti vissuti con l’altro, in particolare nella relazione di coppia.
L’incontro intimo con l’altro è spesso un luogo abitato dall’intreccio di questi due aspetti: “come sto con me e come sto con questa persona?”
Il ‘come sto con me’ è spesso influenzato dai condizionamenti del nostro passato, su ciò che abbiamo appreso e imparato, su ciò che abbiamo rischiato e magari represso.
Esperienze di anti-amore, delusioni e la perdita ripetuta di riferimenti affettivi (concreta o emotiva) possono lacerare l’integrità della persona e il flusso armonico della sua energia, scindendola in due nuclei: testa e cuore.
Questa scissione influenza anche il nostro rapporto con il sesso.
Il Cuore sussurra:
“ho bisogno di te, delle tue carezze, delle tue coccole”
Se prevale il cuore saremo dominati da forti e incontrollabili emozioni. L’altro è tutto e senza di lui ci sentiremo morire. Sentiamo un grande desiderio di contatto e vivremo la sessualità con molta tenerezza. Stiamo dicendo “ho bisogno di te, delle tue carezze, delle tue coccole”
La Testa esclama:
“Non mi avrai mai!”
Quando prevale la testa, invece, avremo una caparbia capacità di tenere sotto controllo i nostri sentimenti: la paura dell’amore fa da sovrana.
Ci sarà un’attitudine all’aggressività, quasi come a voler scaricare la tensione, oppure si crea anestesia, congelamento. In entrambi i casi l’altro diventa solo uno strumento: non ci diamo la possibilità di sentire davvero l’incontro con l’altro.
Se viviamo la sessualità molto di testa, ad un certo punto della nostra vita, compare un ospite scomodo e sconosciuto: il cuore! E il cuore inizia a complicare le cose e fa arrivare al pettine quei nodi emotivi irrisolti di cui fino a quel momento quella persona era totalmente inconsapevole.
Quando c’è una sufficiente integrazione tra testa e cuore, entrambi i flussi energetici si incontrano e permettono di vivere un amore connotato da una sessualità adulta. Posso permettermi di sentire l’energia aggressiva, presente naturalmente nell’impulso sessuale ma posso sentire anche i sentimenti che ho nel cuore e provare un piacere totale.
Lasciare scorrere le emozioni è fondamentale per il nostro benessere e anche per la nostra evoluzione emotiva. Nella regolarità data dal proprio equilibrio fisico, funzionale e mentale/emotivo, le emozioni devono essere libere di scorrere, ossia di presentarsi e poi di svanire senza ostacoli.
Ancora una volta, il corpo ci parla
e ci chiede di diventare consapevoli di un pezzetto di noi.
Possiamo scegliere di nasconderci all’altro, di non farci vedere vulnerabili, di contrarre le nostre emozioni.
Oppure possiamo metterci in ascolto, e imparare a conoscerci e ad amarci.
Un’ascolto differente, proprio come quello che possiamo sperimentare attraverso un trattamento shiatsu.
Quello che permette di guardarci dentro, che non cerca a tutti i costi il colpevole, ma che ci aiuta ad essere consapevoli di ciò che accade dentro di noi.