A volte non è facile riconoscere quanta fatica si fa ad esprimere ciò che si prova, a lasciare entrare qualcuno nella propria vita, a vivere ciò che non ci piace del nostro quotidiano senza rifiutarlo.
Si fa fatica anche a sperimentare qualcosa di nuovo, con una persona che non si conosce, ma senti “a pelle” che quella persona può meritare la tua fiducia.
Qualche giorno fa, dopo il trattamento shiatsu con Anna, lei mi dice che durante alcune mie pressioni vicino alle costole si sentiva a tratti di respirare profondamente, e a momenti di doversi trattenere.
Fa accenno poi alle sue vicissitudini con la gastrite e con l’ansia e segue una mia osservazione sulla propensione, a volte inconsapevole, del voler tener “tutto sotto controllo”.
Lei riconosce in effetti che non è facile stare lì ad osservare ciò che non funziona nella sua vita e che delude le sue aspettative, senza colpevolizzarsi o arrabbiarsi.
Mi viene spontaneo dirle che non sempre è facile permettersi di farsi toccare, di far entrare qualcuno laddove ci sentiamo più fragili, più indifesi.
Laddove abbiamo creato una barriera, magari temporanea, per difenderci.
Rifletto allora che, durante quell’ora, mi sono sentita in qualche modo una privilegiata. Rifletto su ciò che Anna mi ha concesso, su ciò che ogni persona che chiede il mio “sostegno” shiatsu mi riconosce.
C’è grande FIDUCIA.
Mi rendo conto che attraverso lo Shiatsu posso creare uno spazio in cui accogliere la persona che verrà, libera di poter essere, senza che nessuno le chieda di cambiare o di recitare un ruolo.
Ci sono dei momenti, durante il trattamento shiatsu, in cui percepisco il valore di ciò che sta avvenendo: quando appoggio la mano sul corpo della persona che lavorerà con me, quando a fine trattamento aspetto qualche secondo per staccarmi e dico “grazie”, perchè sono grata per davvero.
C’è l’ASCOLTO
che io chiamo ascolto profondo e “gentile”:
quello che permette di ascoltarci a vicenda.
Parto io per prima ad ascoltarti, a percepire ciò che il tuo corpo vuole comunicare a te. E attraverso le mie pressioni, tu puoi ascoltare cosa accade, cosa senti, impari piano piano a non giudicare, a respirare e a lasciare che ciò che sei nel profondo e nell’intimo abbia il tempo e lo spazio di esprimersi, nel suo particolarissimo e specifico modo che caratterizza solo te.
E di nuovo ascolto io, perchè ogni pressione mi porta nuove intuizioni, nuove indicazioni, nuove strade da percorrere con te.
C’è anche il RISPETTO:
non sono una maestra, una guru,
sono piuttosto un sostegno durante un viaggio,
come un paio di comode e affidabili scarpe.
Credo che ogni persona abbia la capacità di decidere per sè e trovare la sua strada. E scelga me con il compito di aiutarla a capire fin dove vuole essere accompagnata, nel rispetto delle sue scelte.
A volte mi sono trovata istintivamente a volere con tutte le mie forze che fosse qualcun’altro a dirmi cosa fare e come farlo. Avevo paura di sbagliare, di non sapere bene cosa fare, di peggiorare la situazione.
Talmente frastornata dagli eventi, mi sentivo quasi incapace di riconoscere cosa fosse meglio per me.
Ma grazie alle persone che mi sono state accanto e mi hanno talvolta consigliato, mi sono resa conto che nessuno poteva decidere al mio posto.
Ed è ciò che cerco di trasmettere con lo Shiatsu:
anche se fatichi a vedere la strada, anche se il dolore ti attanaglia,
RICORDA che dentro di te tu hai tutte le risorse e le capacità
per scegliere ciò che è più giusto per te.
E con lo Shiatsu posso accompagnarti per farle emergere e
renderti più consapevole di chi sei.