Una grandissima differenza.
Sai come l’ho capito?
Ogni volta che ti accolgo sul futon, mi accorgo che questo tipo di ascolto presente e non giudicante ti aiuta a ripartire dalla cosa più importante: CHI SEI TU
P R E S E N Z A
Appena arrivi l’ascolto è rivolto non solo a ciò che dici, ma a come lo dici: la scelta delle parole, il modo in cui descrivi te e il tuo sintomo, come ti muovi nello studio. Ti rivolgerò alcune precise domande per avere un quadro accurato di chi sei tu ora.
Ti chiedo di fare un respiro profondo: serve a te per riportarti qui, nel momento presente, e serve a me per agevolare il tuo rilassamento.
Quando chiudi gli occhi e ti lasci avvolgere dalle pressioni, l’ascolto è rivolto alla tua essenza, alla complessa rete di energie che ti compongono. Ti chiedo di rispettare il silenzio perchè il tuo corpo parla sottovoce e lentamente e necessita di tutta la mia e la tua attenzione.
Alla fine del trattamento, ti lascio ancora qualche momento di silenzio perchè tu possa godere ancora un po’ della ritrovata quiete fisica e mentale.
Io credo fermamente che la salute, il benessere, lo stare bene non siano risultati di algoritmi e protocolli, ma equilibri in divenire che necessitano sempre in primis di contatto umano e ascolto. Ed è quello che sento di voler portare in questo mondo.
Melissa