Non siamo fatti a compartimenti stagni.
Mi piace questa frase e te la ripeto spesso.
Quel “lì” è diventato il suo tarlo, il suo macigno. Quella zona del corpo che l’aveva bloccata per mesi nel lavoro e privata dei suoi amati viaggi, lei non riusciva più ad accettarla come prima. L’idillio con il suo corpo era finito, rimaneva tanta delusione e diffidenza.
Assieme a me e allo Shiatsu, poco a poco ha ripreso a dialogare con il suo corpo, a non trattarlo più con rancore. Seduta dopo seduta ha compreso che il lavoro da fare era più profondo, più emotivo.
E’ difficile pensare che il corpo, nel suo dolore, voglia solo il nostro/suo bene. Ma se visto con uno sguardo diverso, integrato, globale, appunto “non a compartimenti” allora si riscopre che lì, proprio in quel dolore, ci sono tutti i perchè di quel blocco, di quella tensione estrema.
Ci è voluto del tempo e grande pazienza, ma M. è arrivata a comprendere che era nella sua vita che c’era troppa rigidità, troppe scelte fatte per comodità, troppe responsabilità che letteralmente la “spezzavano in due”. Mentre nel cuore la sua creatività e le sue passioni lentamente morivano.
Ascolto e Consapevolezza.
Magari non sapevi manco che fossero tuoi, magari sai di averli ma non sai come poterli usare per stare meglio nel tuo corpo e nel tuo cuore.
Ascolto e Consapevolezza.
Quello che cerco di fare con te è di rimetterli nelle tue mani.
Ma sappi che, solo in mano tua, solo grazie alle tue azioni quotidiane, questi semini ti daranno tutti i loro meravigliosi frutti.
Quanto le tue tensioni sono connesse alle tue emozioni?