– Qual è la stata la cosa più difficile?
“…beh ce ne sono state alcune: la lontananza dai miei cari, la solitudine, sentirmi ingabbiata e incompresa, non esser libera di camminare nel verde…“
– No, ti chiedo la più difficile di tutte.
“…io…non saprei scegliere…“
– Quella con cui convivi ancora oggi.
“Non reagire emotivamente a ciò che leggo e sento…
…rimanere centrata e fiduciosa…ma più di tutto…
…credere che tutto ciò che accadeva a me e poi al mondo avesse davvero un senso, che servisse per la nostra evoluzione, per il cambiamento in meglio…“
Potrebbe essere un dialogo fra due persone, oppure un dialogo interiore, un’auto-analisi. In qualunque caso, negli ultimi tre mesi, la cosa più difficile per la maggior parte delle persone è stata accettare ciò che accadeva come qualcosa di temporaneo, mutevole, di necessario.
Ancor oggi mi rendo conto che per molti è più semplice pensare al peggio, credere che saremo condannati a convivere con un virus, che la socialità è stata distrutta, che dovremmo vivere con mascherine e guanti, che i baci e gli abbracci diventeranno merce rara, che la nostra salute sarà sempre a rischio, che le nostre sicurezze economiche non esistono…
Insomma, la cosa più difficile tutt’ora sembra proprio avere fiducia nel proprio sentire, nel vedere prima di tutto la luce dentro di sè e poi negli altri.
Perchè è così difficile?
La mia è una verità limitata alla mia esperienza, alle mie conoscenze, e non ultimo al mio “sentire”, quindi darò le mie spiegazioni, che potranno essere conferma per alcuni, spunti di riflessione per altri.
“So che è così perchè lo sento”.
Quante volte l’avrete pensato…se avete appena vissuto un’emozione travolgente, un’esperienza che vi ha sconvolto, un’intuizione folgorante, un’idea…
Ebbene nei momenti peggiori della nostra vita, quando quest “sentire” ci sarebbe più utile, noi lo buttiamo incautamente nella cantina del nostro cuore, pensando che non ci servirà affatto.
Pensiamo di aver molto più bisogno di informazioni, parole, discorsi, che ci rassicurino sulle nostre credenze, oppure ci dicano qual è la verità, come stanno realmente i fatti, cosa devo fare, dove devo andare, cosa è importante che dica e faccia, in cosa devo credere.
E non contenti facciamo una vera e propria indigestione di tutti i canali che conosciamo, interpelliamo pure il vicino di casa, il conoscente, lo sconosciuto in fila con noi al supermercato, qualunque strada pur che qualcuno ci dica cosa è giusto.
Eppure.
Basterebbe tornare a casa, aprire la porta arrugginita del nostro cuore e cercare tra le ragnatele e la polvere il nostro “sentire” abbandonato lì al buio da chissà quanto tempo.
Basterebbe sapere che esiste, sapere che può sorreggerci e rassicurarci proprio nei momenti più bui, proprio quando tutto attorno a noi sembra impazzito.
Basterebbe sapere come nutrirlo, come renderlo partecipe della nostra vita, come se fosse il nostro migliore amico, e non l’ospite indesiderato della nostra mente.
Ognuno di noi sa qual è la sensazione che si prova quando si segue il proprio “sentire”, il proprio cuore, la propria luce interiore.
In quell’esatto momento sa, sente, ne è certo di qual è la cosa più giusta da fare, da dire, da essere, nessun dubbio affiora.
I dubbi arrivano casomai dopo, quando i pensieri e le emozioni ci fanno temere di aver seguito qualcosa di così effimero e debole, e che forse abbiamo sbagliato a seguirlo.
Questo “sentire” per me è stato
la mia più grande forza.
Ci ha pensato la chiusura-forzata-nazionale di 3 mesi a farmelo capire meglio, in maniera forse più incisiva e brutale a volte, ma probabilmente era necessario. E ringrazio ancora le persone che mi hanno aiutato indirettamente a rendermi maggiormente consapevole di questo “potere” che, ne sono convinta, ognuno di noi ha dentro di sè.
Questo “sentire” è ciò che mi guida anche in alcune pratiche e attività della mia giornata, come durante i trattamenti Shiatsu.
Se lascio che i miei pensieri scivolino, se lascio che le mie emozioni scorrano fluide, se lascio che il mio corpo respiri quietamente, se mi faccio riempire da ciò che vivo in questo esatto momento, questo mio “sentire” ha la possibilità di ampliarsi e teneramente avvolgermi.
Sento che, nonostante la tragedia, il dolore, l’incertezza, la rabbia, la confusione, posso vivere, posso respirare, posso stare bene.
Lo Shiatsu permette a me operatrice e a te ricevente, non solo di creare uno spazio di cura e riequilibrio benefico per entrambi, ma anche di far emergere questo “sentire”.
Tutto il trattamento è un percorso a due, un viaggio alla riscoperta di questa modalità di respirare e “sentire” più consapevole, più intima.
Così che, attraverso il trattamento Shiatsu, tu possa scoprire qual è la tua più grande forza, il tuo potere magico, la tua luce nei momenti più bui.
Abbi fiducia e credi in te
In te non solo come corpo fisico o come mente intelligente.
Credi in te come straordinario essere umano, con talenti e risorse, e qualità tali da poterti risollevare con nuova consapevolezza, fiducia e ritrovato ottimismo, di fronte a qualsiasi problema, timore e follia.