Mi capita spesso di sentire che lo Shiatsu viene chiamato massaggio, o che venga considerato allo stesso livello di un massaggio rilassante.
Non biasimo nessuno, anzi, ad uno sguardo esterno e che non ha ancora provato direttamente dei trattamenti, posso comprendere che possano sembrare la stessa cosa.
A cosa pensiamo quando sentiamo la parola “massaggio”?
Sicuramente a qualcuno che si prende cura di noi.
Poi immaginiamo un posto tranquillo, silenzioso, con una bella musica in sottofondo magari. Poi ancora mani calde, avvolgenti, che sanno premere nei punti giusti.
Infine pensiamo che è un momento per noi, per il nostro benessere, per il nostro corpo che reclama attenzione: a volte è legato al piacere ma più spesso (così mi capita) anche alla necessità.
Ecco lo Shiatsu ha sicuramente tutto ciò come base di partenza. E io per prima mi prodigo affinchè la persona che ha chiesto il mio supporto trovi uno spazio adatto alle sue esigenze.
Ma da qui in avanti lo Shiatsu si differenzia molto
da un massaggio rilassante.
Per prima cosa dovete sapere che lo Shiatsu è di origine giapponese con forti influenze dalla Medicina Tradizionale Cinese.
Questa introduzione è doverosa per comprendere un concetto fondamentale: il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito sono strettamente connessi e ognuna influenza l’altra. Gli Antichi Cinesi, attraverso varie prove, avevano riconosciuto che esiste una rete di canali, detti meridiani energetici (Jing Luo Mai)), che scorre dentro e attraverso di noi. Questi canali, proprio perchè integrano queste 3 parti di noi, ci dicono moltissimo di come stiamo, di cosa pensiamo, di come mangiamo, insomma di come viviamo.
E di conseguenza ci aiutano anche a vedere cosa ha causato il nostro malessere, il nostro disagio.
Quando spesso dico “tratto ciò che il tuo corpo ha bisogno in questo momento“, significa che faccio appello alle mie competenze e conoscenze (seppur contenute e in continua crescita) di questa vastissima Filosofia e Medicina Cinese, ma soprattutto mi connetto alla sensibilità e all’intuito che ho appreso e che imparo ad esplorare ogni volta, trattamento dopo trattamento.
Che il disagio sia fisico o emotivo, che tu voglia catalogare i tuoi sintomi con il nome di una malattia oppure no, tutto ciò non ha molta importanza in un trattamento Shiatsu.
Perchè io tratto la persona,
non la malattia.
Perchè il disagio fisico localizzato in una singola zona ha sicuramente a che fare con le tue emozioni e i tuoi pensieri, non è solamente un dolore spuntato lì a caso.
Perchè i tuoi sintomi sono comparsi per farti sapere che il tuo corpo, quindi tu, hai necessità di fermarti ed ascoltarti, non per renderti la vita più angosciante e fastidiosa di prima.
La seconda cosa che differenzia
un trattamento Shiatsu da un massaggio è
la modalità di approccio.
Come “strumenti corporei” non ci sono manipolazioni, frizioni o impastamenti, ma uso pressioni con i palmi e i pollici delle mani, a volte anche gomiti e ginocchia, che vengono effettuate sulla persona vestita.
Ma l’aspetto ancora più importante è che, proprio perchè mi approccio a tutta la tua persona e non al singolo “pezzo”, instauro una vera e propria relazione con te.
Dapprima andando a “sentire” e premere le zone che hanno richiamato la tua attenzione, e poi continuando un percorso, un “viaggio a due“ così come mi piace chiamarlo, che indicherà ad entrambi, trattamento dopo trattamento, dove tu hai maggior necessità di “sentirti”, di ascoltarti, proprio attraverso il tuo corpo, i tuoi sintomi, i tuoi disagi.
Forse ti accorgerai che sarà necessario iniziare a guardarti con occhi diversi, magari più amorevoli o più coraggiosi, e forse anche apportare dei cambiamenti affinchè tu possa scoprire un nuovo equilibrio con te stesso.