“Quanta fretta ma dove corri, dove vai…” canta Edoardo Bennato
Penso che non ci sia persona, compresa la sottoscritta, che non vorrebbe più tempo: più tempo per sè, per la famiglia, per gli hobby, per i viaggi, per lo sport. Di più e di più.
Ma perché vogliamo più tempo?
Sono sicura che se la giornata durasse 36 ore invece di 24, il senso di incompiuto non diminuirebbe di una virgola.
Non ci rendiamo minimamente conto di quanto prezioso sia il tempo, se non quando ci viene “rubato” da impegni, situazioni, persone, lavori. E soprattutto pretendiamo di non dover “aspettare”: tutto ciò che vogliamo deve accadere velocemente, deve darci la soluzione, la soddisfazione che cerchiamo entro pochi minuti o giorni.
Questa mentalità la ritrovo in particolare nell’approccio al proprio corpo e alla propria salute, immersi come siamo nel turbinio frenetico di ritmi di vita non a misura d’uomo, ma a misura di un sistema socio-economico da “consumo=sono“. Anche nelle relazioni, nelle amicizie, nei rapporti tra colleghi siamo subito pronti a giudicare senza esitazioni, senza dare e darci il tempo necessario di valutare cosa sta accadendo.
Questo è un ritmo che NON ci permette di pazientare, di ascoltare e di avere fiducia.
Ci abituiamo a lottare come animali in gabbia con l’obiettivo di sopravvivere.
Ma è proprio questa la vita che vogliamo?
Io credo che, se ce lo permettiamo, possiamo trasformare il ritmo stressante della nostra vita e sentire che il tempo può diventare un nostro amico invece che un nemico.
Sicuramente ti sarai reso conto che negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre più discipline corporee e filosofie di vita che vanno controcorrente rispetto al modello capitalistico occidentale. Sono pratiche che cercano di diffondere una mentalità di lentezza e attenzione verso se stessi: pensiamo per esempio allo Yoga, alla Meditazione trascendentale, alla pratica del QiGong e Tai Qi, e ovviamente allo Shiatsu, alla filosofia taoista e alla tradizione medica cinese.
Ma capita spesso che ci si aspetti da queste discipline, esattamente quello che si vorrebbe accadesse con tutte le altre nostre incombenze quotidiane:
– immediatezza su come funziona;
– velocità di esecuzione;
– rapidità nell’efficacia
Fermati un attimo.
Ti sei mai chiesto quanto tempo c’è voluto perchè il tuo corpo manifestasse quel particolare dolore?
Ti sei mai domandato quanto tempo ha impiegato il tuo corpo ad assumere una determinata postura?
Ti sei mai chiesto in quanto tempo hai imparato una nuova sana abitudine? (per esempio mangiare meglio, smettere di fumare, andare a camminare, ect..)
Se sì, allora ti sarai reso conto che la risposta non si riferisce nè a ore né giorni, in rari casi potrebbero essere settimane, ma nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di mesi e anni.
Come è possibile quindi pretendere che una singola lezione, un singolo trattamento, una singola meditazione, possa risolvere il tuo dolore per sempre?
Una peculiarità che mi piace far presente a chi scopre lo Shiatsu per la prima volta è che questa meravigliosa arte si distingue da tutte le altre discipline corporee perchè si propone di riequilibrare la radice profonda del problema, di farti rendere conto di quale sia la reale causa che ha generato il tuo specifico malessere.
E perchè lo Shiatsu possa agire efficacemente, ha bisogno di TEMPO, un tempo di QUALITA’.
I processi di autoguarigione che vengono stimolati e riattivati attraverso l’operatore e le pressioni Shiatsu non possono avvenire nella fretta e nell’impazienza.
Quando parlo di tempo di qualità, non intendo tempo “ritagliato” perchè ti tocca, perchè è l’ennesimo impegno da incastrare, dove ti accontenti delle briciole di tempo per te stesso.
Prendersi il tempo che occorre non è contro gli altri, né contro i propri impegni, ma significa aprire la propria visione verso l’importanza della propria salute e del ripristinare quando necessario l’armonia tra mente e corpo.
A chi mi ribatte dicendomi “..finchè il corpo e la mente resistono, io vado avanti” oppure “..finchè con un farmaco mi passa tutto”, vado avanti” o ancora “non ha senso rilassarsi”, io rispondo così:
“Finchè non sarai tu a voler davvero scegliere di ascoltarti e fermarti e quindi di voler dare il giusto valore alla tua salute, non avrai mai tempo”
RICORDA:
Non sono gli altri, non sono gli impegni, sei TU che scegli di rimandare, di non voler affrontare ciò che ti accade.
Quanto a lungo sei disposto ad aspettare prima di fare sul serio qualcosa per te?
La vita è tua, la responsabilità di stare bene anche.